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Attivista per il multilinguismo: ti presento la Dottoressa Jessica Paolillo

Buongiorno!

Oggi ti vorrei presentare la persona, grazie alla quale è nato il progetto “Intervista all’esperto/a di bi/multilinguismo”, la Dottoressa Jessica Paolillo. Il contributo di Jessica al successo della serie di interviste su YouTube non può e non deve essere sottovalutato.

Sebbene il suo lavoro sia stato principalmente dietro le quinte, è stato essenziale per garantire che tutto funzionasse senza intoppi. Il suo supporto e la sua dedizione al progetto sono preziosi e hanno giocato un ruolo cruciale!

Lavorare dietro le quinte è spesso qualcosa di invisibile e poco riconosciuto, ma è fondamentale per il successo di qualsiasi progetto. Jessica merita grande riconoscimento per l’aiuto, il tempo e le energie che ha investito in questo progetto, in cui entrambe crediamo moltissimo! Apprezzo infinitamente il suo duro lavoro e il suo impegno e credo che non smetterò mai di ringraziarla.

Per questo motivo ho deciso di intervistarla e darle lo spazio che merita: in questo modo ho la possibilità di far conoscere i suoi bellissimi progetti, ma anche ringraziarla pubblicamente e ufficialmente per il suo tempo e la sua dedizione!

Lascia che te la presenti!

Carissima Jessica, è un grande onore per me dedicare spazio alla tua intervista per conoscerti meglio e per farti conoscere!

Ciao Karin, grazie mille a te per questa chiacchierata, è un onore essere una delle ospiti del tuo blog.

Come prima cosa vorrei chiederti: se dovessi descriverti con cinque parole, quali sarebbero?

Che domanda difficile! Solo cinque? Va bene, ci provo: ostinata, esigente (soprattutto con me stessa), generosa, multipontenziale e curiosa.

Hai un percorso di formazione ricchissimo e variegato, di cosa ti occupi principalmente oggi?

Come dicevo precedentemente, sono sempre stata una persona curiosa e mi interessano molti ambiti, da qui la mia esigenza di studiare e formarmi in campi differenti, seppur sempre collegati da un filo rosso (il rosso non è un colore a caso, ma sta a rappresentare per me la passione che ho sempre messo nei miei studi). Oggi sono una promotrice culturale e della lettura, e quando parlo di letteratura, mi riferisco in modo specifico alla letteratura per l’infanzia e l’adolescenza, ed è proprio per questo che attualmente sto frequentando un percorso formativo presso l’Università di Padova: un’esperienza impegnativa, appagante e meravigliosa.

Interessante! Senti, cosa ti fa alzare dal letto la mattina?

A parte la sveglia e le responsabilità familiari e non, direi assolutamente la curiosità e la bellezza che si nasconde in ogni giorno, anche i più difficili. Non sempre è semplice accorgersi del bello che abbiamo sotto gli occhi, per questo dobbiamo allenare il nostro sguardo, fermarci e prenderci il tempo di osservare, di spegnere il rumore esterno: in un tempo dove tutto scorre veloce, dobbiamo ritrovare la lentezza, lo spazio, quel vuoto e quel silenzio che a molti spaventa.

Concordo pienamente!

Sei ambasciatrice per il progetto “PEaCH project for bilingual children”, ci racconti come è stata questa esperienza e da dove nasce la tua passione per il multilinguismo?

Sì, ho l’onore d’essere tra gli ambasciatori di questo importante progetto che si muove a livello europeo e internazionale.

Un’esperienza che mi ha arricchito a livello umano e professionale, un progetto che mette a disposizione di chiunque voglia e sia interessato al plurilinguismo due guide pratiche una per genitori e l’altra per educatori, scaricabili gratuitamente, in diverse lingue, scritte da esperti in multilinguismo e tanti altri materiali in download gratuito, un canale Youtube e una Playlist in Spotify in differenti lingue. Grazie a questa esperienza e alle responsabili del progetto (Rita Rosenback e Dr. Ute Limacher-Riebold specialmente) e grazie allo scambio costante con gli altri ambasciatori ho avuto modo di poter imparare moltissimo sulla tematica e di realizzare, grazie alla collaborazione delle responsabili, degli altri ambasciatori, di autori, illustratori e case editrici il progetto: Stories in Multiple languages e anche la Spotifylist ideata da me e di cui mi sono occupata direttamente, creata grazie ai suggerimenti di ambasciatori provenienti da differenti parti del Globo, per poi collaborare con il team social media del progetto che si è occupato della veste grafica e della playlist dedicata al Natale.

La mia passione per il multilinguismo nasce essenzialmente, inconsapevolmente, dal momento in cui sono diventata un’immigrata, o emigrata (dipende da dove lo si guarda), ho vissuto infatti per molti anni sotto un cielo differente da quello che mi ha visto crescere, con l’arrivo di mia figlia è poi divenuta una vera esigenza, una necessità di informarsi e dare risposte alle molteplici domande che l’educazione multilingue di una figlia porta con sé. Ed è proprio grazie a lei che ci siamo conosciute Karin, ti ricordi? In uno dei tuoi webinar.

Certo, mi ricordo! Forse era il 2016 o 2017… Ora sono curiosa di sapere cosa significa per te personalmente essere multilingue? Ti consideri multilingue?

Sì, mi considero multilingue, per me questo significa usare nel mio quotidiano lingue diverse, con competenze e in ambiti differenti della mia vita. Essere multilingue significa potermi aprire al mondo ed esserne parte attiva.

Tra l’altro sai cos’è la cosa buffa?

Che in realtà, il bilinguismo, è sempre stato parte della mia vita: i mie nonni parlavano quasi esclusivamente dialetto (pugliese) in famiglia ed io sono cresciuta anche con loro, ma nella Milano degli anni ottanta parlare in dialetto pugliese non era proprio ben visto, seppur c’era una grande comunità pugliese, immaginati quando loro sono emigrati al nord dal sud Italia: quindi in famiglia non si è mai considerato parlare il dialetto come una competenza linguistica inerente al bilinguismo ed io ne ho maturato la consapevolezza solo negli ultimi anni.

Mi definisco, per tutte queste ragioni, un’attivista per il multilinguismo: grazie a progetti come “Intervista all’esperto di bilinguismo e multilinguismo” e PEaCH for bilingual children per citarne alcuni.

So che hai studiato Scienze dei Beni Culturali e sei Promotrice della lettura e culturale, quanto è importante per te valorizzare la diversità culturale nella nostra società? E perché?

Esatto, sono laureata in Scienze dei Beni Culturali, a Milano, curriculum in storia dell’arte.

Se mi guardo indietro posso affermare che mi sono sempre occupata di promozione culturale, ed ora della lettura, quindi effettivamente per me dar eco alle diverse vie d’espressione, ai diversi sguardi verso il mondo sono sempre stati obbiettivi fondamentali nel mio percorso professionale e personale, attraverso esperienze molto diverse tra di loro (promozione artistica di giovani artisti/e con relativi eventi culturali, promozione della cultura italiana all’estero, promozione linguistica etc.).

A mio parere il dialogo, l’aprirsi all’altro e l’ascolto attivo sono una chiave per poter comprendere e trovare dei tratti comuni, creare dei ponti, poiché sono assolutamente convinta che è proprio negli aspetti che consideriamo dissimili che possiamo trovare le similitudini, avvicinandoci e non temere le diversità, ma guardarle con una nuova luce, da vicino, come strumento di giunzione.

Sono d’accordo. Tra le tue numerose esperienze professionali sei anche cantastorie per Mamma Lingua. Quali aggettivi descriverebbero questa esperienza, cosa hai imparato?

Ho avuto modo di collaborare con il progetto Mamma Lingua per la Provincia di Bolzano e la Biblioteca Sandro Amadori (BZ), con letture in lingua spagnola: esperienza meravigliosa, trovo un diritto essenziale, per l’infanzia, ma non solo, garantire letture nella lingua madre di ciascuno.

Esperienza Mamma Lingua

Un’esperienza che ripeterei volentieri e spesso.

Relazionarsi con i/le giovani lettori/ci è sempre un’esperienza esaltante per me, fermarsi ad ascoltarli e leggere con loro (non per loro) è arricchente anche per l’adulto; un’altra esperienza fatta con il CEPELL e la scuola primaria “De Amicis” di Lissaro, Istituto Comprensivo di Mestrino per Libriamoci 2022 me ne ha dato piena conferma.

Lascio qui il mio racconto dettagliato, sull’esperienza con Mamma Lingua, nel caso voleste approfondire e siate curiosi/e.

Cepell – Libriamoci 2022

Da dove nasce la tua passione per la letteratura per l’infanzia?

Ho scoperto la letteratura per l’infanzia con l’arrivo di mia figlia, che mi ha spinta ad investigare e studiare maggiormente questa frangia della letteratura. Quindi è grazie a lei e alla mia curiosità che mi sono avvicinata al suo studio critico.

Gli adulti, spesso, ma non tutti, non si accorgono di che opere straordinarie si nascondono dietro questa etichetta, che per molto tempo, erroneamente, nell’immaginario collettivo ha identificato una letteratura di serie B; oggi, mi piace pensare che non sia più così, visto gli strumenti informativi di cui disponiamo oggigiorno.

Hai un autore o artista che ami particolarmente e di cui vuoi condividere una citazione o un’immagine?

Ce ne sono moltissimi ed è molto difficile sceglierne uno, ma scelgo di condividere Beatrice Alemagna:

Beatrice Alemagna, Che cos’è un bambino?, Topipittori

Hai superato il corso Come diventare esperta dell’Apprendimento Linguistico, del gruppo di ricerca ELICOM dell’Università di Parma, nonché la certificazione COMLINT di Ca’ Foscari, una certificazione delle competenze in comunicazione e mediazione interlinguistica e interculturale, cosa manca, a tuo parere, nel sistema educativo italiano per quanto riguarda la valorizzazione della diversità linguistica e culturale?

Una domanda complessa, alla quale è impossibile rispondere in maniera articolata e alla quale cerco di rispondere soffermandomi esclusivamente sui i punti che ritengo più salienti per far comprendere il mio punto di vista. Durante queste formazioni, e non solo, ho avuto la fortuna di entrare in contatto con molteplici figure professionali che lavorano in differenti livelli del mondo educativo; quindi, posso affermare che il personale scolastico ed extrascolastico ha la volontà di formarsi e di migliorare il sistema educativo, ma anche sociale italiano.

I più grandi impedimenti sono, a mio avviso, i limiti imposti da una burocrazia che tende a rallentare e appesantire il lavoro, ma soprattutto una grave mancanza di finanziamenti e investimenti che possano garantire un ciclo continuo formativo specialistico per i professionisti a contatto diretto con il/la discente e la presenza di professionisti che possano operare al fianco degli educatori e garantire realtà formative dove la diversità linguistica sia considerata una risorsa e non un ostacolo.

So che hai un progetto che “bolle in pentola”, puoi anticipare qualcosa su “Enne come libro”?

Enne come libro” è un progetto appena nato e in fase di sviluppo, con questo progetto voglio dar vita a iniziative, corsi e progetti ed eventi di promozione culturale e legati alla promozione della lettura per l’infanzia e adolescenti, sul mio territorio, ma anche altrove.

Per questo motivo ho deciso di formarmi con una istituzione come l’Università di Padova, perché per me la letteratura per l’infanzia è una risorsa importante, al quale avvicinarsi con la giusta formazione.

Mi piacerebbe poi, specializzarmi su un tipo specifico di letteratura per l’infanzia, ma non posso svelarvi troppo, perché è ancora tutto in divenire.

D’accordo! Dove possiamo trovarti per avere maggiori informazioni sui tuoi progetti professionali?

Grazie mille! Condivido con piacere i miei riferimenti social:

👉 LinkedIn Jessica Paolillo

👉 Enne come libro

👉 Multilingual Adventure

E infine, cara Jessica, da chi desideri essere contattata e che tipo di collaborazioni potrebbero darti le più grandi soddisfazioni?

Mi piacerebbe moltissimo collaborare con realtà che si occupano di promozione culturale, integrazione sociale e culturale e realtà educative, ma non solo, non voglio precludermi nessuna possibilità, i confini della letteratura per l’infanzia sono vasti, basta guardarne le reali potenzialità.

Grazie Jessica per il tuo tempo e la tua generosa disponibilità, è stato un piacere approfondire la tua conoscenza e ti auguro il meglio per i tuoi progetti!

Grazie mille Karin a te per lo spazio, il sostegno che mi hai sempre dato e la condivisione, è stato un piacere!

Caro lettore, cara lettrice, la collaborazione è una forza potente che unisce persone provenienti da contesti e competenze diverse per raggiungere un obiettivo comune.

Lavorando insieme, Jessica ed io abbiamo unito le nostre forze e abilità per creare qualcosa di più grande di quanto avremmo potuto realizzare da sole, perché il potere della cooperazione risiede nella sua capacità di creare connessioni significative e raggiungere obiettivi condivisi che beneficiano non solo gli individui, ma l’intera comunità!

Questo è l’impegno che ci siamo prese con il progetto interviste, speriamo sia di tuo gradimento!

Non esitare a contattare Jessica per iniziare un’altra preziosa collaborazione!

👉 LinkedIn Jessica Paolillo

👉 Enne come libro

👉 Multilingual Adventure

Karin Martin

Karin Martin

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Ciao sono Karin, una linguista plurilingue! In questo blog si parla di vivere la vita con più di una lingua. Condivido le mie piccole grandi scoperte personali e professionali per rendere questo mondo un posto migliore. Spero tu possa trovare l’ispirazione che cerchi!

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