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“Ma che forte accento che ha…”

accento bilingue

Ripensare i miti sull’accento nei bambini e nelle bambine bilingui

…perché l’accento non è un errore da correggere, ma un qualcosa di naturale nel bilinguismo…

“Mia figlia parlerà mai come una madrelingua?”
“Si può correggere il suo accento?”
“Temo che mio figlio abbia un accento italiano quando parla inglese… è un problema?”

Queste sono domande che ricevo spesso da genitori e professionisti dell’educazione che lavorano con bambini e bambine bilingui.
Di recente, in un gruppo dedicato al bilinguismo, una madre ha chiesto aiuto per trovare un logopedista bilingue per aiutare la figlia a “perdere la R tedesca” in italiano, definita “troppo marcata”.

Un piccolo episodio che ci parla di un tema molto più grande: i pregiudizi profondamente radicati sull’accento nei bambini e nelle bambine bilingui.

In questo articolo voglio offrirti una nuova prospettiva: basata sulla scienza, sulla consapevolezza culturale e su oltre dieci anni di lavoro con famiglie multilingui.
Parliamo di bilinguismo, di accenti e di ciò che conta davvero nella crescita dei nostri figli e delle nostre figlie.


L’accento nei bambini e nelle bambine bilingui non è un errore

Uno dei miti più diffusi sul bilinguismo è che avere un accento sia un difetto da correggere.

Ma la verità è che:
🔹 Un accento non è un fallimento. È un segno di esperienza e adattabilità.

Spesso confondiamo:

  • Fluenza: la capacità di esprimersi con scioltezza
  • Accento: i suoni che derivano dalla propria storia linguistica

Un bambino bilingue può avere un accento marcato ma comunicare con sicurezza.
Una bambina può avere una pronuncia influenzata dalla sua lingua madre ma essere perfettamente comprensibile.


🌍 Esiste davvero un accento “corretto”?

In città multilingui come Montréal, Singapore o Bruxelles, non esiste un solo accento standard.
L’idea che bambini e bambine bilingui debbano parlare “come i madrelingua” è una costruzione sociale legata a stereotipi.

Chiediamoci allora:
👉 Perché desideriamo che i nostri figli e le nostre figlie parlino senza accento?
👉 Stiamo reagendo a un giudizio esterno o a un nostro timore?


Genitori di bambine e bambini bilingui: riflettiamo insieme

Invece di domandarci:
❌ “Come togliere l’accento?”

Chiediamoci:
✅ “Cosa ci preoccupa davvero?”
✅ “Temo che mia figlia venga esclusa?”
✅ “Temo che mio figlio venga preso in giro?”
✅ “Che messaggio sto trasmettendo sull’identità e sulla lingua?”

Il desiderio di eliminare un accento spesso nasce da paure assolutamente legittime.
Ma la soluzione non è cancellare l’identità linguistica, bensì rafforzarla con fiducia.


🎯 L’obiettivo del bilinguismo e del multilinguismo non è la perfezione

Durante le mie consulenze, ripeto spesso:
Il bilinguismo nei bambini e nelle bambine non ha come obiettivo la perfezione, ma la comunicazione, la relazione, la connessione e la competenza.

Tua figlia può parlare con una R francese in spagnolo, tuo figlio può usare un ritmo slavo quando parla in tedesco.
E va bene così.

Le domande giuste da farsi sono:
✔ Riescono a comunicare in questa lingua?
✔ Sanno relazionarsi con gli altri?
✔ Possono accedere a contenuti, istruzione, opportunità in questa lingua?


📚 Cosa ci dice la ricerca sul bilinguismo

Gli studi linguistici confermano che l’accento è una componente naturale del bilinguismo.
Chi apprende una lingua dopo l’infanzia o in età adulta mantiene spesso un accento, senza che questo impedisca la comunicazione efficace.

Un accento non significa “parlare male” o parlare in modo scorrettto. Ecco alcuni spunti di riflessione:
✔ È importante la chiarezza.
✔ L’intelligibilità viene prima della perfezione.
✔ L’accento può essere un valore aggiunto, non un ostacolo.

Naturalmente è fondamentale chiarire il punto di partenza, ovvero la nostra definizione di bilinguismo e multilinguismo. Nel mio libro “Mamma, che lingua! Multilinguismo: istruzioni per l’uso” ho dedicato ampio spazio a questo tema e ho adottato la definizione del noto linguista François Grosjean, ovvero “i bilingui sono coloro che usano due o più lingue (o dialetti) nella loro vita quotidiana”.

Non si attribuisce troppa importanta alla perfetta competenza linguistica e non si parla di accento nativo o non nativo, il punto centrale è la comunicazione. Nella nostra società, tuttavia, si tende a definire bilingue solo la persona che “non ha accento”, ovvero che può essere scambiata per un parlante nativo in tutte le lingue che conosce. Questo, naturalmente, è possibile, ma non dovrebbe essere il nostro metro di misura per giudicare chi sta vivendo un’esperienza diversa; le circostanze cambiano, così come le competenze.


I pregiudizi sugli accenti nei bambini e nelle bambine bilingui

In molte culture si considera corretto solo ciò che suona “nativo”.
Questo genera pregiudizi e discriminazioni, anche nei confronti di bambine e bambini bilingui che parlano lingue minoritarie o con accenti “non standard”.

Educare alla consapevolezza linguistica è fondamentale per contrastare questi meccanismi.


Insegniamo alle nostre figlie e ai nostri figli che…

L’accento è parte della loro storia.
Essere chiari nel comunicare è più importante che essere perfetti.
La sicurezza in sé è più preziosa dell’imitazione.
Il bilinguismo è un dono da valorizzare.

Se una bambina dice: “Mi vergogno del mio accento”, ascoltiamola con empatia.
💬 “Capisco se ti senti a disagio. Vuoi migliorare la pronuncia o ti preoccupano i commenti degli altri?”


I bambini e le bambine bilingui sono cittadini e cittadine del mondo

Pensiamo a chi ogni giorno vive e lavora in più lingue. A chi parla con un accento che rivela origini, viaggi, identità. Leader, artistə, scienziatə che non nascondono la propria voce, ma la usano per costruire ponti.
Non li ammiriamo di meno per il loro accento. Anzi, spesso è proprio quella sfumatura a renderli unici, autentici, memorabili.

Tua figlia, tuo figlio sta percorrendo quella stessa strada.
L’accento non è un ostacolo, è un ponte tra mondi.


Un messaggio per insegnanti e logopedistə

Nel lavoro quotidiano con bambini e bambine bilingui:

✔ Parliamo di chiarezza, non di perfezione.
✔ Valorizziamo il vocabolario e la capacità di adattarsi ai contesti.
✔ Ricordiamo che alcuni tratti di pronuncia non sono errori, ma effetti di trasferimento tra lingue.


Cosa possono fare i genitori?

🎯 Accettare l’accento come parte del cammino bilingue.
📚 Offrire input autentico e interazioni significative.
💪 Mostrare un atteggiamento positivo.
💬 Rivolgersi a esperti del bilinguismo se ci sono dubbi.


✨ Conclusione: cambiamo punto di vista

Smettiamo di chiedere:
❌ “Come eliminare l’accento?”

Chiediamoci invece:
✅ “Mia figlia comunica con fiducia?”
✅ “Mio figlio si sente orgoglioso delle sue lingue?”
✅ “Riesce a esprimere sé stesso/a con libertà?”

Nel mondo di oggi, il bilinguismo e il multilinguismo sono decisamente un vantaggio.
La varietà di accenti è la norma, non l’eccezione.


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