Per decenni, una metafora comune ha influenzato il modo in cui si pensa all’apprendimento delle lingue nei bambini e nelle bambine: “Le bambine e i bambini sono come spugne, assorbono le lingue senza sforzo.”
Sebbene questa immagine sia affascinante, è anche fuorviante. Sì, i bambini e le bambine hanno un incredibile potenziale per l’acquisizione delle lingue, ma il processo è molto più complesso del semplice “assorbire” parole dal loro ambiente.
In questo articolo analizzeremo perché la metafora della spugna è inaccurata, quali fattori influenzano realmente l’apprendimento delle lingue e come genitori, educatrici, ed educatori possono supportare al meglio lo sviluppo multilingue di chi cresce con più lingue.

Il mito della spugna: da dove nasce?
L’idea che i bambini e le bambine assorbano le lingue senza sforzo probabilmente deriva dall’osservazione di quanto velocemente apprendano nuove parole, frasi e accenti. A differenza degli adulti, non studiano consapevolmente la grammatica e non memorizzano liste di vocaboli. Acquisiscono la lingua in modo naturale, grazie all’esposizione e all’interazione.
Tuttavia, presumere che questo accada senza bisogno di coinvolgimento attivo, comunicazione significativa o input strutturato è sbagliato. Come per molte altre abilità, l’acquisizione del linguaggio richiede partecipazione attiva, interazione sociale e un bisogno concreto di comunicare.
Perché i bambini non sono come spugne nell’apprendimento delle lingue?
1. Le spugne assorbono tutto – i bambini e le bambine no
Una spugna assorbe qualsiasi liquido, sia esso utile o meno. I bambini, invece, non assorbono passivamente ogni parola o struttura linguistica che sentono. Selezionano le informazioni in base alle loro necessità, ai loro interessi e alle interazioni sociali.
Ad esempio, se una bambina è esposta a due lingue ma ne usa solo una per la comunicazione quotidiana, difficilmente svilupperà competenza nella seconda. L’acquisizione linguistica è guidata dal bisogno, non dall’esposizione passiva.
Molti genitori con cui lavoro nei miei servizi di consulenza mi raccontano che i loro figli non stanno “assorbendo” la lingua di famiglia, e si preoccupano che non la impareranno mai. Questo è particolarmente comune nei contesti migratori, dove la lingua familiare può essere svalutata o ignorata nella società, rendendo più difficile per i bambini e le bambine vederne la necessità.
2. La qualità dell’input è più importante della quantità
Se la metafora della spugna fosse vera, basterebbe circondare un bambino con più lingue perché le imparasse fluentemente. Ma la ricerca dimostra che la qualità dell’input è molto più importante della quantità di esposizione.
🔹 I bambini hanno bisogno di:
✅ Interazioni coerenti e significative in ogni lingua.
✅ Partecipare a situazioni sociali in cui usano attivamente le lingue.
✅ Avere opportunità di ascoltare lessico e strutture linguistiche diverse.
Ad esempio, un bambino che sente un genitore parlare una lingua minoritaria solo 30 minuti al giorno, ma in modo ricco e coinvolgente attraverso storie, canzoni e giochi interattivi, potrebbe sviluppare competenze linguistiche più forti rispetto a un bambino che sente la stessa lingua per ore senza interazione diretta.
Questa idea è supportata da studi scientifici che confrontano l’apprendimento delle lingue attraverso l’insegnamento interattivo rispetto all’esposizione passiva tramite video. I bambini che apprendono attraverso scambi interattivi sviluppano competenze linguistiche molto più solide rispetto a quelli che ricevono input solo dalla televisione o dai video (Frontiers in Psychology, 2021; Journal of Cognition, 2023).

3. Il cervello filtra ciò che impara
A differenza di una spugna che assorbe tutto, il cervello di un bambino è selettivo. Filtra le informazioni e dà priorità alle lingue più rilevanti per l’ambiente in cui cresce.
Una bambina bilingue che frequenta una scuola in cui si parla solo inglese e ha una famiglia che parla spagnolo a casa potrebbe sviluppare una maggiore competenza in inglese se il bisogno di usare lo spagnolo è limitato. Questo non significa che non possa imparare entrambe le lingue fluentemente, ma che ha bisogno di ragioni concrete e costanti per usarle entrambe.
4. I fattori sociali ed emotivi influenzano l’apprendimento delle lingue
Le spugne non hanno emozioni, ma i bambini sì. Motivazione, fiducia e sicurezza emotiva giocano un ruolo fondamentale nell’acquisizione delle lingue.
🛑 Un bambino che si sente in imbarazzo nel parlare una certa lingua, potrebbe evitarla anche se la capisce perfettamente.
⚠️ Se una lingua è associata a stress (ad esempio, perché viene corretto troppo spesso), il bambino potrebbe chiudersi e non volerla più usare.
✅ Un ambiente positivo e di supporto favorisce l’apprendimento linguistico.
Spesso, durante le mie sessioni con i genitori, sento madri raccontare che i loro figli chiedono di non parlare la lingua familiare fuori casa perché si vergognano. Questo non accade per caso: riflette la consapevolezza del bambino rispetto alle dinamiche di discriminazione linguistica e agli atteggiamenti sociali nei confronti della sua lingua.
Chiediti: quanto ancora i nostri pregiudizi influenzano il modo in cui vediamo le lingue meno diffuse o di status inferiore? Perché alcune lingue sono considerate un vantaggio mentre altre un ostacolo? Queste idee influenzano non solo gli adulti, ma anche l’autostima e l’identità linguistica dei bambini.
5. Lo sviluppo del linguaggio è dinamico, non automatico
Una spugna assorbe immediatamente, ma l’apprendimento di una lingua è un processo lungo e dinamico.
I bambini possono perdere una lingua se smettono di usarla, un fenomeno chiamato attrito linguistico. Questo significa che le competenze linguistiche devono essere coltivate attivamente nel tempo.
Cosa possono fare genitori, educatori ed educatrici?

✔ Creare un bisogno per la lingua: Stimolare conversazioni con familiari monolingui, leggere libri e giocare nella lingua di minoranza.
✔ Favorire l’interazione attiva: Porre domande aperte, raccontare storie insieme e giocare a giochi di ruolo.
✔ Essere pazienti e di supporto: L’apprendimento delle lingue non è una gara. Evitare di correggere eccessivamente e celebrare i progressi.
✔ Accettare le fluttuazioni linguistiche: Se una lingua diventa più debole, aumentare l’esposizione e le opportunità di utilizzo.
✔ Modellare un atteggiamento positivo: Dimostrare apprezzamento per il multilinguismo e la diversità culturale.
Conclusione: i bambini non sono spugne, ma apprendenti attivi
L’idea che i bambini e le bambine “assorbano” le lingue senza sforzo è un mito che semplifica eccessivamente il processo di acquisizione linguistica. Hanno bisogno di interazioni significative, motivazione e costanza per sviluppare le loro competenze linguistiche.
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Fonti
- Piasta, S. B., Justice, L. M., McGinty, A. S., & Kaderavek, J. N. (2021). The impact of teacher-child interaction quality on receptive vocabulary development. Frontiers in Psychology, 12.
- White, S. J., Yeung, H. H., & Werker, J. F. (2023). The role of interactive learning in early language acquisition: Evidence from cognitive science. Journal of Cognition, 6(1).